sabato 25 maggio 2013

DOMO MEA: Treulababbu

Al telefono con mia madre...
"Mamma, ho scoperto un film sardo!"
"Davvero fai? Bello? Come si chiama?"
"Treulababbu..."
"Come?"
"Treulababbu!"
"....E che vuol dire?"
"Saresti tu la sarda! Non sono i bambini che fanno tribolare i padri?"
"Aaah! E cosa stai dicendo allora? Triulai a su babbu intendi!"
"No, Treulababbu! Magari in altre parti della sardegna si dice così..."
"Aaah...Beru?"

La cosa divertente è che me l'ha sempre insegnato lei dei cambi di lingua di zona in zona nell'isola... :P

Ma parliamo del film:



Treulababbu (del regista Simone Contu) è un film indipendente, finanziato da diversi comuni sardi, diviso in due parti: "Sa regula" e "Su molenti de Oramala". Due storie molto diverse tra loro, il primo mediometraggio è po' una commedia degli equivoci, mentre il secondo è un fantasy quasi dark... ma nonostante le differenze di genere hanno in comune lo stesso significato: il mondo visto col cuore di un bambino.
SA REGULA: racconta di Efisio, un bambino a cui il padre regala una capretta. Non sa però che suo padre (sardo fiero legato alla sua terra, lingua e tradizioni) ha intenzione di far macellare il piccolo animale per la cena di Natale e costui non ha il cuore di dirglielo perchè sa quanto suo figlio sia legato a Conca Niedda (questo il nome della capretta). Piuttosto che affrontare il discorso però preferisce accampare scuse su scuse convinto che nascondere la dura e cruda realtà al piccolo Efisio sia la soluzione migliore, non tenendo in considerazione che i bambini sono molto più svegli di quanto gli adulti credano.
In questo mediometraggio ho vissuto tutti i racconti di mia madre, quando lei e i suoi fratelli si affezionavano a capretti, pecorelle, conigli e tortorelle che avevano in cortile a casa di mia nonna. Ci giocavano come se fossero bamboline, mettendoci addirittura cuffiettine colorate in testa e divertendosi a far finta che fossero loro figli...poi però arrivava il momento di uccidere quelle bestiole e mia madre e i miei zii hanno sempre cercato di sabotare i loro piani, ma c'era poco da fare, mio nonno aveva sempre la meglio e la carne sarebbe presto arrivata. Per vendicarsi nessuno di loro ha mai mangiato quella carne e mio nonno finiva la serata imprecando di aver speso un sacco di soldi per nutrirli e alla fine tutto si buttava nel cestino :P
SU MOLENTI DE ORAMALA: racconta di Vincenzo, un bambino che si trasferisce coi genitori da Roma in Sardegna. Fin da subito fa "amicizia" con una banda di monelli a cui fa una promessa: arriverà a scuola in groppa al suo cavallo bianco e sarà l'invidia di tutti. Purtroppo Vincenzo non ha un cavallo bianco e i suoi genitori non hanno intenzione di comprargliene uno, la soluzione gliela offre quindi la vecchia e inquietante Tzia Antona raccontandogli la storia di Oramala: un diavolo che esaudisce qualsiasi desiderio a chiunque gli riporterà l'asino magico rubatogli dalle anime dei bambini morti. Inutile dire che Vincenzo parte subito alla ricerca di questo diavolo, aiutato da due buffi nanetti.
Questo mediometraggio mi ha ricordato tutti i racconti inquietanti che mi raccontavano vecchine e parenti quando ero bambina: tipo Maria Puntaoru, che la notte del 31 ottobre passava per le strade della Sardegna col suo forcone ad aprire le pance dei bambini che la cena prima avevano mangiato spaghetti! Oppure Sa Stria (il barbagianni) che se si posava sul davanzale veniva a comunicarti che era morto qualcuno, o ancora quando mi raccontavano che se un cane ululava a lungo la notte qualcuno stava morendo. Cose che non ho mai scordato e che ora mi affascinano tantissimo ma allora mi terrorizzavano da matti!

Lo ammetto, questo film mi ha attratto sin dal trailer, sarà per le atmosfere tradizionali sarde a me familiari che si respirano dal primo all'ultimo minuto, sarà anche per l'utilizzo della lingua sarda per il 90% del film, sarà anche per gli effetti speciali BELLI... insomma è proprio un progetto interessante! 
Ho deciso quindi di acquistare il dvd dal sito internet ufficiale (www.treulababbu.it) per vedermelo... e devo ammettere che non ha deluso le aspettative! Le location sono belle, non ho avvertito particolare inesperienza da parte di nessuno degli attori (i personaggi Tzia Antona e Tziu Carrulu mi sono piaciuti molto) e le storie mi sembrano molto godibili anche per chi della Sardegna non conosce molto, forse solo in alcune scene ho avvertito un po' di lentezza (più che altro la parte del viaggio di Vincenzo alla ricerca dell'asino), ma niente di grave considerando che è il primo lavoro cinematografico del regista.
Il film è disponibile nelle sale della Sardegna già da marzo, da qualche settimana è sbarcato anche "in continente" facendo tappa in varie città, sul sito internet ufficiale linkato qualche riga sopra c'è l'elenco di tutte le città in cui sarà disponibile, i giorni e gli orari. A Milano sarà proiettato venerdì 31 maggio alle 20:00 all'UCI Cinemas Bicocca. (per chi non ha occasione consiglio l'acquisto online come ho fatto io, con 10 euro spedizioni comprese ho avuto il film in un paio di giorni).

Insomma consiglio a tutti la visione :)